Sono molteplici le applicazioni della radiofrequenza nella lombalgia. Qui si trova solo una veloce rassegna che vuole offrire una panoramica delle soluzioni che oggi offre la medicina.
1. Lombalgia da “sindrome faccetteria” ovvero artrosi delle articolazioni tra le vertebre lombari. Si tratta di una causa molto comune del mal di schiena nella terza età e nel paziente con scoliosi. Con la radiofequenza si esegue la neuromodulazione o la neurolisi con radiofrequenza dei nervi che trasmettono l’informazione del dolore. Questi nervi sono le branche mediali dei rami posteriori delle radici spinali, delle piccole diramazioni che possiamo oggi raggiungere con l’aiuto dell’ecografia o di una radiografia continua della colonna lombare. Analoghi trattamenti si eseguono per il dolore cervicale o dorsale dovuto alle piccole articolazioni tra le vertebre.
2. Nel mal di schiena dovuto a patologie del disco intervertebrale, soprattutto quando si tratta di protrusioni o piccole ernie, possiamo intervenire con procedure che prevedono l’utilizzo della radiofrequenza. Le procedure si eseguono in anestesia locale con l’utilizzo di specifici aghi collegati con il generatore di radiofrequenze. Questo rappresenta un enorme vantaggio per chi non può o non desidera affrontare un intervento vero e proprio. Mentre d’altro canto soluzioni chirurgiche sono disponibili per tutti i tipi di ernie e protrusioni, devono essere molto severi i criteri con cui si selezionano i pazienti che possono ottenere un benefico dalla radiofrequenza.
Con la biacuplastica possiamo “rinforzare” dei dischi affetti da protrusioni o piccole ernie, quando questi determinano una sciatalgia. Si cura così sia la causa del dolore (la protrusione) che la conseguenza (la sciatica). Si esegue posizionando in anestesia locale e lieve sedazione due specifiche cannule attraverso cui si esegue la radiofrequenza del centro del disco.
L’annuloplastica si esegue con lo scopo di desensibilizzare dischi intervertebrali dolorosi (dolore discogenico). Un disco affetto da una protrusione o da semplice disidratazione può essere fonte di mal di schiena senza sciatica. Il dolore viene trasmesso da recettori del dolore che si trovano nella zona periferica del disco, che chiamiamo “annulus”. Una sua desensibilizzazione può risultare a guarigione definitiva dal mal di schiena.