La Radicolopatia lombare (più comunemente la “sciatica”) è dovuta all’infiammazione di una radice nervosa, solitamente nel punto dove questa fuoriesce dalla colonna vertebrale. Ernie e protrusioni sono comuni cause della Radicolopatia nella schiena giovane. Patologie infiammatorie, soluzioni semplici ed immediate.
Sciatica e radiofrequenza, spesso rappresentano una combinazione che premette di offrire un beneficio di anni. E nessuno sa di quanti.
Secondo le linee guide inglesi, la sciatica acuta è da trattare nelle prima 3 settimane con farmaci e fisioterapia. Nello specifico, gli inglesi consigliano di intraprendere un percorso fisioterapico per tre sedute: che sia TENS o TECAR o ossigeno-ozono terapia o terapia manuale, poco cambia. Sì, l’ozonoterpia è considerata fisioterapia. Se tre sedute non sono state efficaci, si consiglia di cambiare metodo. Se anche il secondo metodo fisioterapico fallisce, di rassegnarsi. O, meglio, di rivolgersi alla Terapia del Dolore.
La fisioterapia funziona! Accompagna il paziente in queste tre settimane di guarigione. Rilascia i muscoli (come l’ozono o l’agopuntura), permette di vivere una quotidianità più decorosa con meno farmaci. La guarigione di un’ernia dovuta all’applicazione di queste metodiche non è supportata da evidenza scientifica. Ricordiamocelo. La maggior parte delle sciatiche dovute ad ernia nel “giovane” guariscono da sole in tre-quattro settimane.
La sciatica nei casi complicati.
Nei casi più complessi possiamo avere un’artrosi esuberante o il scivolamento di una vertebra (listesi o instabilità vertebrale). Ernie calcificate, con in passare degli anni. In età avanzata (anche a 40-50 anni in quelli che hanno una predisposizione…) riscontriamo canali vertebrali stretti ed una infinità di altre patologie che possono causare sciatica.
Come di norma nella medicina, non può esserci la cura giusta senza una diagnosi corretta. La medicina legalmente rappresenta una “obbligazione di mezzi”, non di risultati. Chi promette guarigione… chi propone “cure miracolistiche” è contrario alla legge a alla deontologia del nostro Ordine dei Medici.
Sciatica e radiofrequenza: la neuromodulazione gangliare
Spesso la “neuromodulazione gangliare” può essere di aiuto, sopratutto quando la patologia sta diventando cronica. Esistono studi che provano come una “sciatica” diventi cronica dopo appena tre settimane: nuove cellule nervose all’interno delle corna dorsali del midollo spinale interconettono le vie del dolore con altre vie (senso di tatto, di pressione, di contrazione ecc) e tutte le sensazioni diventano dolorose. I cortisonici sono dei potenti antinfiammatori ma quando l’infiammazione della radice nervosa è già passata, l’infiltrazione di cortisonici non funziona.
Serve la neuromodulazione. L’applicazione della radiofrequenza in quella porzione della radice che si chiama “ganglio”, la neuromodulazione gangliare. Oggi sappiamo che la neuromodulazione avviene con l’applicazione della radiofrequenza pulsata. Si potenziano in questo modo i meccanismi che inibiscono la trasmissione del dolore. Anziché usare farmaci (gabapentin, pregabalin, amitriptilina) usiamo i molto più potenti e infinitamente meno dannosi mezzi fisici, le onde che chiamiamo “radiofrequenza“.
Neuromodulazione gangliare e peridurolisi
A volte dobbiamo associare la neuromodulazione gangliare ad altre procedure. Una di queste è la Peridurolisi che permette di risolvere le aderenze che si creano in seguito ad un intervento chirurgico della colonna vertebrale. Rappresenta luogo comune ormai il suggerimento “non farti operare alla schiena! Un mio conoscente, cognato di mio zio….”
Io non sono un neurochirurgo, né un chirurgo vertebrale. Collaboro quotidianamente con loro ma non lo sono. I chirurghi con cui collaboro, applicano tutti il buon senso e le linee guida internazionali. Nessun altro criterio: solo il miglioramento della qualità di vita del paziente. Solo gli interventi essenziali.
La peridurolisi si rende necessaria in due condizioni:
- sindrome del canale stretto: in paziente col passare degli anni non riesce a percorrere più di una distanza. Con dolore o meno. Sente le gambe pesanti e si deve sedere per qualche minuto. Questa è la sindrome d canale stretto.
- Una volta si definiva FBSS: Failed Back Surgery Syndrome, cioè sindrome da fallimento dell’intervento alla colonna. E’ presente secondo alcuni studi nel 30% dei casi: un intervento su 3 consegue in dolore, a volte uguale (raramente peggiore) di quello che ha portato all’intervento. Oggi si pensa che l’inevitabile cicatrice dell’intervento, inglobi nervi più o meno piccoli, conseguendo a volte alla sciatica da cicatrice a manicotto attorno ad una radice. Oggi la stessa patologia è classificata come “sindrome post-laminectomia“, ma poco cambia nella sostanza cambiando nome alle malattia. Sì voleva con questo nuovo nome enfatizzare che non si tratti (tranne che in casi eccezionali) ad une errore del chirurgo. Lo ripeto ancora: la sindrome non dipende dalla bravura del chirurgo. La cicatrice segue strade ed assume dimensioni imprevedibili. Un secondo intervento può solo peggiorare la cicatrice. La cura oggi consiste nella peridurolisi e se anche questa fallisce, nell’impianto di un SCS: Spinal Cord Stimulator, lo stimolatore midollare.
Ma forse questi sono discorsi troppo lunghi da affrontare, prima ancora di vedere il paziente. Provate a prenotare una visita.
bibliografia
- Ren H, Jin H, Jia Z, Ji N, Luo F. Pulsed Radiofrequency Applied to the Sciatic Nerve Improves Neuropathic Pain by Down-regulating The Expression of Calcitonin Gene-related Peptide in the Dorsal Root Ganglion. Int J Med Sci. 2018 Jan 1;15(2):153-160. doi: 10.7150/ijms.20501. PMID: 29333099; PMCID: PMC5765728.
- Pulsed radiofrequency in the treatment of sciatica 2023